Milano per Antonia Pozzi

Un progetto cittadino in occasione del centenario della nascita (1912-2012)

 

 

IL PROGETTO

Questo progetto ha proposto una serie di iniziative tenute nei differenti luoghi milanesi che hanno caratterizzato la vita e l’opera poetica e fotografica di Antonia Pozzi. L’obbiettivo è stato quello di allargare la conoscenza di una grande e non ancora completamente conosciuta poetessa milanese, oggetto in questi anni di una importante riscoperta, valorizzando i luoghi del suo sguardo e integrando comunità ed istituzioni cittadine nel progetto.

Un itinerario che ripercorrendo il movimento esistenziale e poetico di Antonia Pozzi si è mosso dal centro alla periferia: un percorso di restituzione di memorie e suggestioni poetiche, che grazie alle immagini delle fotografie da lei stessa scattate si sono intrecciate con i suoi diari e le sue lettere nel racconto di un’anima che visse il proprio tempo come esperienza, il pensiero unito al sentire. Un “giro della città” per consentire una riflessione sulla cultura e la vita milanese durante il fascismo.

Questa proposta si è posta in continuità con quanto realizzato nel 2011 con il progetto Regionale “Sulle tracce di Antonia Pozzi – Il percorso poetico di un territorio” da noi realizzato – per la parte teatrale – in collaborazione con molti enti tra i quali il Comune di Pasturo e Scarlattine Teatro; un progetto che si indirizzava principalmente ai luoghi pozziani del territorio lecchese e che ha avuto il proprio apice in un evento multimediale (“Radici profonde nel grembo di un monte”, giugno 2011) ambientato nel giardino della casa di Pasturo sotto le pendici della amata Grigna.

 

ANTONIA POZZI

Nata a Milano nel 1912, una donna ed una poetessa in anticipo su tutto, arresasi alla vita a soli 26 anni, alla vigilia della seconda guerra mondiale, nella cui esperienza umana convissero l’immenso amore per la natura e la montagna, il difficile rapporto col mondo maschile ed intellettuale della propria epoca, l’attenzione dolente per le nascenti periferie milanesi e domande troppo grandi per avere risposta, allora come oggi. 

La sua poesia "vissuta tutta dal di dentro", la sua vita irrimediabile e imperdonabile in quanto eccentrica rispetto al proprio tempo, senza legami con saperi costituiti o ideologie e forse anche la sua tragedia esistenziale, hanno fatto sì che il ‘900- secolo della rimozione – a lungo l'abbia misconosciuta. Ora finalmente, a 100 anni dalla nascita, la sua vicenda umana e la sua poesia cominciano ad ottenere il posto di rilievo ed eccellenza che si meritano. E’ una voce poetica, la sua, di respiro non solo lombardo, ma anche nazionale ed europeo, a testimonianza di una identità femminile straordinariamente attuale.

Nonostante la brevissima vita ed una difficile vicenda editoriale dovuta al filtro familiare dopo la sua morte, ha lasciato più di trecento composizioni, estremamente originali per temi e linguaggio, mai pubblicate in vita e circa tremila immagini fotografiche, ormai oggetto di interesse nella loro autonomia e non come semplice cornice delle poesie.

Nell’ambito della cultura milanese degli anni Trenta era inserita nell’ambiente dell’Università Statale che faceva riferimento al professor Antonio Banfi, uno dei più innovatori filosofi dell’epoca; e in quel contesto espresse, purtroppo non capita né adeguatamente valorizzata, un proprio originale pensiero.

Alla base di tutta la sua attività (e probabilmente della sua cosciente rinuncia alla vita), erano una ricchezza umana ed una passionalità prorompente, unite a una timidezza, sottoposta al vaglio della coscienza e dell’autocritica, che nascondeva ardore, coraggio, apertura mentale, desiderio di assoluto e di essenzialità. Colta, sportiva (amava in particolare l’alpinismo), buona viaggiatrice, non si accontentava della semplice emancipazione che la ricca e prestigiosa famiglia (era pronipote di Tommaso Grossi) le concedeva, educandola più “all’inglese” che “alla francese”. Il suo breve tragitto esistenziale, poetico e politico muoveva alla ricerca di una vera libertà che le consentisse di esprimere il proprio autentico sentire di donna e il suo grande amore per il mondo, inteso nei suoi aspetti di gioia, sofferenza e quotidianità, che portarono la sua vita ad approdare alla scoperta di un’attenzione solidaristica verso le nascenti periferie milanesi.

 

 

L’ARTICOLAZIONE DEL PROGETTO: DAL CENTRO ALLA PERIFERIA,

VERSO I LUOGHI MILANESI E LOMBARDI DI ANTONIA POZZI

 

AZIONI PREVISTE E LUOGHI

 

1) Milano - Teatro Franco Parenti – 13-19 febbraio 2012

 

  1. a) “L’infinita speranza di un ritorno” spettacolo teatrale multimediale sulla vicenda umana e cittadina di Antonia Pozzi, con Elisabetta Vergani, musiche dal vivo di Filippo Fanò, regia di               Maurizio Schmidt, per un totale di 8 repliche di cui 2 per i Licei milanesi

 

  1. b) “Buon compleanno Antonia!” Incontro di riflessione e testimonianze su Antonia Pozzi a cento anni dalla nascita. 13 febbraio 2012, h 14 – 20   Coordinatori Elisabetta Vergani e Maurizio Schmidt             Interventi:

                Graziella Bernabò, Saggista e biografa di Antonia Pozzi, Antonia Pozzi, oggi

                Gabriele Scaramuzza Docente di Estetica Università Statale di Milano, La costruzione dei ruoli                 nell’esperienza di Antonia Pozzi.

                Roberta De Monticelli- Docente di Filosofia della Persona- Università San Raffaele di Milano,                 Lettera ad Antonia Pozzi.

                Stefano Raimondi  Poeta e critico letterario, Una parola condivisa: Antonia Pozzi e Vittorio Sereni.

                Marco Dalla Torre-  saggista e critico letterario, Il silenzio della montagna.

                Onorina Dino Curatrice delle opere diA .Pozzi e depositaria dell’Archivio Pozzi, Il mio incontro                con Antonia Pozzi.

                Fulvio Papi Filosofo e Prof. Emerito dell’Università di Pavia, Fiori bianchi e fiori rossi; l’amicizia di           Antonia con Paolo Treves e il ricordo di A. Kuliscioff

                Tiziana Altea – Studiosa,   A. Pozzi  un’anima migrante

                Eugenio Borgna- Psichiatra Emerito Ospedale Maggiore di Novara, saggista e scrittore, La ultima           solitudine in Antonia Pozzi

                Elena Borsa-  Studiosa dei manoscritti,  Le carte pozziane da memoria diaristica a dono.

                Marina Spada Regista La poesia dello sguardo

 

  1. c) “Poesia che mi guardi” proiezione del film di Marina Spada ed incontro con la regista 16 febbraio,                 h 18

 

  1. d) “Antonia Pozzi fotografa” allestimento di una mostra di fotografie di Antonia Pozzi, in                 collaborazione con il Comune di Pasturo, dal 3 al 19 febbraio 2012, h 10-22

 

 

2)  Milano - Teatro Franco Parenti – 17-28 ottobre 2012

                “L’infinita speranza di un ritorno”  Replica a grande richiesta di pubblico dello spettacolo dal 17 al 28 ottobre 2012 per un totale di 12 repliche di cui 2 repliche speciali per i Licei milanesi

 

 

 

3) Via Oglio – Casa di Riposo Via dei Cinquecento – Nocetum – Parco della Vettabbia  27 maggio 2012

                “In bicicletta con Antonia Pozzi ” Biciclettata con fermate per letture, riflessioni, testimonianze di ospiti ed associazioni di volontariato, in collaborazione co Ciclobby, Consiglio di Zona 4, Consiglio di                Zona 5, Associazione Nocetum; 27 maggio 2012 ore 16,30 – 19 (domenica a piedi)

 

                Casa di Riposo di Via dei Cinquecento Era la “Casa degli Sfrattati” dove Antonia Pozzi negli ultimi anni della propria

                vita (1937/1938) portava assistenza, insieme con l’amico Dino Formaggio, scoprendo una nuova dimensione umana e                sociale che, anche alla luce del quadro storico del momento, la portavano a profondi ripensamenti. La casa è ora “Casa di         riposo per coniugi” ed ospita 190 anziani non autosufficienti.

                Il Quartiere Corvetto, da P.le Lodi a Porto di Mare e Rogoredo, è stata la periferia per eccellenza dell’universo poetico

                di Antonia Pozzi, presente in tutta la sua ultima produzione e sotto la cui suggestione la sua poesia e la sua fotografia   hanno raggiunto i livelli più alti ed europei.

 

4) Milano - Abbazia di Chiaravalle

                “Per troppa vita che ho nel sangue”, recital di poesie e musica per Antonia Pozzi nel prato   antistante l’Abbazia, 27 maggio 2012 ore 19,30

 

                L’Abbazia di Chiaravalle L’abbazia è stata la destinazione delle gite in bicicletta ed il luogo dove Antonia Pozzi scelse di              morire il 2 dicembre del 1938. L’amore per il paesaggio padano, dalle periferie di Milano fino al Ticino (la Zelata, luogo

                della villa materna), costituisce in tutta la produzione di Antonia Pozzi il contraltare poetico al suo amore per le montagne          (Grigna, Val d’Aosta, Dolomiti).

 

5) Milano - Luoghi vari

                Incontri, letture pubbliche ed interventi in collaborazione con associazioni milanesi  

                - Circolo Sibilla Aleramo - Libreria delle donne, 4 febbraio 2012 ore 18,

                - Libreria del Mondo Offeso 22 ottobre 2012 ore 18,30,

                - Università Statale di Milano – vari incontri nei mesi di marzo e aprile 

                - Fondazione Corrente – Giornata dedicata ad Antonia Pozzi 6 marzo 2012

                - Casa della Cultura – 3 dicembre 2012 – Convegno in occasione del centenario della morte di Antonia          Pozzi

 

6) Pasturo - Casa di Antonia Pozzi 19 febbraio 2012

                “Nello studio di Antonia Pozzi” Gita con visita guidata alla casa di Antonia Pozzi, riservata ai                 milanesi, in collaborazione con il Comune di Pasturo, h 11-13

 

7) Lombardia - Luoghi vari

                Incontri, letture pubbliche ed interventi in collaborazione con associazioni non milanesi      

                - Università di Verona, Rassegna “Poesia in scena”, Teatro Nuovo di Verona 8 maggio 2012

                - Associazione Scrittori della Montagna – CAI – Festival della Montagna Trento “La poesia sulla        montagna  di Antonia Pozzi”, 4 maggio 2012

                - Rassegna “Libri in Scena” presso il Centro San Calocero, Civate (Lc), 14 aprile 2012

                - Associazione Zelata Verde, Bereguardo – Giornata dedicata ad “Antonia Pozzi ed il Ticino” presso la            sua casa  alla Zelata, 2 dicembre 2012

                - Centro Atrion di Carugate 10 marzo 2012 ore 21, recital “Per troppa vita che ho nel sangue”

                - Liceo Banfi, Vimercate (città natale del Prof. Banfi), 23 ottobre 2012 ore 11, incontro-spettacolo con tutti gli allievi del Liceo Classico presso l’Auditorium

                - Pasturo –  Inaugurazione del percorso di cartellonistica sui luoghi di Antonia Pozzi, 25 marzo 2012

                - Comune di Lecco, serata dedicata ad Antonia Pozzi presso il Teatro della Società, 10 marzo 2012

                - Arcivescovado, Cerimonia con il Card. Ravasi e letture sulla tomba di Antonia Pozzi, Pasturo 17    aprile 2012

 

                La geografia pozziana si irradia da Milano verso le montagne a nord in direzione di Pasturo (Valsassina) dove è la      casa alle pendici della Grigna in cui gran parte della produzione poetica e fotografica ha avuto nascita. Verso sud, oltre              Chiaravalle, la pianura lombarda fino al Ticino rappresenta il secondo scenario del mondo poetico pozziano. La Zelata          (Bereguardo) è la casa della nonna materna di Antonia Pozzi, discendente da Tommaso Grossi. Vimercate è il paese del                Prof. Banfi, il filosofo che riunì intorno a sé all’Università di Milano il gruppo di giovani allievi dissidenti di cui         Antonia Pozzi faceva parte. Le Dolomiti trentine sono un altro scenario verso cui si irradia l’amore per le montagne di   Antonia Pozzi; esse rappresentano lo sfondo del ricco carteggio con il  poeta trentino Tullio Gadenz.

 

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